Vivere lo Yoga n .80 di Maggio 2018

Vivere lo Yoga n .80 di Maggio 2018

Vivere lo Yoga n. 80 di Aprile- Maggio 2018, a cura di Nieves Lopez 




Nella pratica Yoga i sostegni sono un valore aggiunto. L'uso dei supporti è diventato popolare grazie al lavoro metodico fatto negli anni da BKS Iyengar; nella sua tecnica possiamo identificare alcuni attrezzi basici (mattoni, fasce, coperte, cuscini, muro e sedia) e altri meno comuni (corde al muro, benda e attrezzi di legno vari). Nella pratica quotidiana, a prescindere dal metodo d’insegnamento o disciplina, praticamente tutti utilizzano qualche attrezzo, magari in maniera semplificata. Le tecniche di realizzazione delle posizioni Yoga con l'ausilio degli attrezzi ha rivoluzionato la pratica classica. I nuovi materiali utilizzati per la produzione degli accessori offrono funzionalità, efficacia e professionalità.

Cosa definisce un “sostegno”?

Il nostro corpo è il primo sostegno utilizzato dalla mente che guarda a se stessa come riferimento essenziale; attraverso questa interazione, sperimenta, impara e matura e cresce in consapevolezza e sensibilità.
Corpo e pavimento potrebbero essere considerati attrezzi primordiali e quindi, ampliando questo collegamento mentale, potremo considerare i “sostegni” come la continuazione del nostro corpo.
Entrando nello specifico, possiamo definire “sostegno” uno strumento fisico che completa o aiuta la realizzazione delle posizioni di Yoga. Per estensione di pensiero sono dunque richiami alla attenzione. Le asana (posizioni) sono dirette ad aprire, sbloccare, stimolare il corpo a 360 gradi, a livello muscolare, articolare, organico, energetico e mentale.
L'uso di un attrezzo, o di un sostegno, dona una informazione chiave che favorisce lo sviluppo della pratica. Ampliando ulteriormente il concetto, tutto può diventare un sostegno! In maniera sottile anche il tempo, lo spazio, la gravità sono attrezzi/sostegni non materiali che coadiuvano e modificano la pratica... In maniera ancora più sottile una frase di incoraggiamento può essere un valido “sostegno” psicologico, e allo stesso modo lo possono diventare leggere un libro sullo Yoga, parlare della pratica con qualcuno. Il sostegno o l’attrezzo ha una doppia valenza: da un lato l'allievo, dall’altro il maestro che lo utilizza per migliorare la pratica. Anche le mani dell'insegnante devono essere considerate un “sostegno”...

Qual è la sua funzione?

Se da un lato possiamo utilizzare qualsiasi cosa come attrezzo/supporto/sostegno, dall’altro è fondamentale sapere come usarlo, a cosa serve e per cosa. Il “sostegno” è uno strumento per raggiungere degli obiettivi precisi. L'uso di attrezzi va collegato allo sviluppo della tecnica nella pratica Yoga. L'attrezzo viene in aiuto nello sviluppo delle variazioni o per impostare in modo differente un Asana. Ogni variazione è propedeutica e complementare alla posizione finale. Il compito dell’insegnate diventa quindi imprescindibile perché è in grado di enfatizzare da un lato l’aspetto correttivo e terapeutico e dall’altro la consapevolezza con la quale viene svolta l'Asana. Osserva i particolari, le compensazioni automatiche nella realizzazione della posizioni, gli automatismi o condizionamenti, la ricerca del rispetto dell’allineamento come logica del corpo, ottimizza la pratica per creare qualità. Nella tecnica niente è lasciato al caso. I sostegni aiutano a vivere il corpo in maniera diversa all'interno di una posizione. Sono una guida silenziosa, un secondo insegnante, un indicatore di limiti e possibilità. Creano un vincolo tra i limiti del proprio corpo e la posizione e disegnano una via da percorrere. Più conosci il corpo, più gli attrezzi potranno aiutati a raggiungere i tuoi obiettivi. Molte persone sostengono che i supporti sono “innaturali” e che la pratica dello Yoga non ne beneficia. Affermazioni di questo genere denotano una focalizzazione eccessiva sul “supporto” piuttosto che sulla pratica. Tendenzialmente sarebbe più naturale mangiare con le mani, ma tutti usiamo le forchette per facilitare il gesto; parafrasando l’esempio precedente, quindi, focalizziamo l’attenzione sul “come”, ignorando il fatto che l’atto naturale è quello di mangiare (con le forchette o senza).

 



I benefici dei “sostegni”

* Facilitano l'Asana sia al principiante che all'allievo avanzato. Permettono di progredire gradualmente superando le limitazioni personali, apportano efficacia all'asana, permettono di poterla mantenere più a lungo, danno stabilità' e profondità alla pratica; 
* Riducono la fatica eccessiva, favorendo la respirazione;
* Aiutano a mantenere nel tempo la posizione, soprattutto quando si cerca la stabilità e si esegue un certo lavoro sul sistema nervoso;
* Possono cambiare le condizioni del corpo nello spazio agendo, per esempio, sulla forza di gravita, creando una nuova interpretazione dell'Asana;
* Possono complicare una Asana per offrire una nuova e più profonda consapevolezza. Ciò che disturba, può far crescere

I benefici di un insegnante esperto

Se decidiamo di utilizzare gli attrezzi, il bisogno di una guidati esperta aumenta. Lo Yoga non si basa unicamente sulla posizione fisica, non è solo tecnica né tantomeno solo metodo è, prima di tutto, una esperienza; le posizioni, come gli attrezzi, sono soltanto strumenti che arricchiscono l’esperienza per guidarci all’interno dello Yoga.

Un insegnante esperto: 

* Mette l'attrezzo al servizio dell’allievo e non del proprio ego! Enfatizza la funzionalità e non le migliori performance fisiche che si possono ottenere.
* Utilizza gli attrezzi con moderazione per trasmettere semplicità e fluidità.
* Utilizza gli attrezzi solo dopo che ha approfondito la sua conoscenza del corpo.
* Personalizza gli attrezzi per un uso ottimale, ricercando soluzioni ottimali per ciascuna esigenza.
* Enfatizza il fatto che un uso improprio può causare danni.
* Focalizza l’attenzione dell'allievo sul corpo e sul respiro per evitare che l’uso dell’attrezzo lo distragga.
* Adatta la pratica alle esigenze studiando la morfologia e gli sviluppi che ottiene sul corpo in un continuo bilanciamento personalizzato.
* Crea sicurezza e combatte le indecisioni.
* Aiuta il praticante a progredire spingendolo a impegnarsi e combattendo la pigrizia.

 

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