Yoga dinamico o posturale?
Articolo pubblicato su “Vivere lo Yoga” – n.93
A cura di Nieves Lopez
Lo Yoga dinamico o Vinyasa Yoga è diventato sempre più popolare negli ultimi anni. Per molte persone è una valida alternativa a uno yoga più statico e posturale, più lento e basato sulla precisione del posizionamento del corpo.
L’approccio dinamico, per l’appunto, è basato sul fluire del movimento e sul ritmo della pratica. Il respiro diventa il motore che guida ogni transizione, creando una sinergia tra corpo e mente. Tuttavia, esiste un dibattito in merito alla sua efficacia rispetto a un approccio posturale più tradizionale, in cui l’attenzione è posta sulla precisione delle posizioni e sull’allineamento.
Entrambe le pratiche offrono benefici, ma quale scegliere?
Corpo e mente hanno necessità diverse: movimento per il corpo, calma per la mente
Lo Yoga posturale è conosciuto per il suo effetto riequilibrante e terapeutico. L’approccio più tecnico e metodico permette di concentrarsi sulle singole posizioni, enfatizzando l’allineamento, la stabilità e la precisione.
D’altro canto, lo Yoga dinamico, attraverso la fluidità del movimento, porta benefici alla circolazione sanguigna, aiuta a rilasciare tensioni accumulate e promuove un senso di libertà fisica ed energetica.
L’elemento comune tra i due approcci è la consapevolezza. La differenza sta nel mezzo attraverso il quale questa viene sviluppata: il movimento o la staticità.
Sarebbe un errore pensare che l’uno escluda l’altro.
Equilibrio tra corpo e mente
Il vero equilibrio non consiste nel scegliere un’unica via, ma nel comprendere come il corpo e la mente possano beneficiare di entrambi gli approcci.
Alcune persone che cercano di alleviare stress e tensioni possono trarre vantaggio da una pratica più dinamica, che permette di scaricare energie accumulate e liberare blocchi emotivi.
Altre persone, invece, necessitano di una pratica più lenta e mirata per approfondire la consapevolezza posturale e correggere eventuali squilibri fisici.
La combinazione di entrambi gli approcci consente di sviluppare una pratica più completa, che tenga conto delle esigenze individuali e favorisca una crescita armoniosa.
Integrazione tra postura e movimento
La vita è movimento, ma spesso questo è ripetitivo, automatico e meccanico.
Lo Yoga ci aiuta a recuperare un movimento consapevole, in cui ogni azione è finalizzata a migliorare il nostro benessere fisico e mentale.
La pratica posturale è più introspezione, ricerca dell’allineamento, stabilità e precisione.
La pratica dinamica è più impulso energetico, adattabilità e fluidità.
Se l’unica attività svolta è statica e posturale, potrebbe esserci il rischio di rigidità e mancanza di adattabilità.
Se, al contrario, la pratica è sempre e solo dinamica, potrebbe mancare la profondità e l’integrazione del lavoro interno.
Per questo motivo, unire gli aspetti di entrambi i metodi può fornire un’esperienza completa e trasformativa, rispettando il corpo e il suo naturale bisogno di equilibrio tra movimento e stabilità.
La pratica dello Yoga non è una questione di velocità o lentezza, ma di ascolto e consapevolezza.
Conclusione: non scegliere, integrare
Yoga dinamico e Yoga posturale sono due aspetti della stessa pratica, che possono convivere armoniosamente.
L’insegnante esperto è colui che sa adattare la lezione in base alle necessità degli allievi, comprendendo quando è il momento di rallentare e quando invece è necessario muoversi con più energia.
Il vero equilibrio sta nell’integrazione: nella capacità di adattarsi e trovare un punto di incontro tra stabilità e dinamismo, tra struttura e libertà, tra tecnica e flusso naturale del movimento.
Non devi scegliere tra Yoga dinamico e posturale, ma integrarli in un percorso di crescita consapevole.