Comincia a praticare Yoga oggi stesso, migliorerà il tuo stile di vita, e ti aprirà nuove strade verso il tuo benessere.

B.K.S. Iyengar: La Fonte della Mia Esperienza Personale

La Mia Esperienza Personale

Il mio percorso nello Yoga è iniziato con una profonda passione per la conoscenza e la consapevolezza. Ho sempre considerato lo Yoga come una disciplina in continua evoluzione, in cui nessuno possiede la verità assoluta. Come diceva B.K.S. Iyengar, “non esiste un metodo Iyengar, esiste solo lo Yoga”. Questo principio ha guidato la mia pratica e il mio studio, aiutandomi a esplorare diverse metodologie e a cercare la mia personale verità nello Yoga.

L’Iyengar Yoga e la Ricerca Continua

Dopo aver completato la mia formazione presso l’Associazione Italiana Iyengar, mi sono dedicata alla pratica con impegno, ponendomi domande e cercando risposte sui fondamenti del metodo. Ho iniziato a espandere la mia conoscenza per comprendere meglio la scienza dello Yoga, esplorando le interazioni tra corpo, mente e movimento consapevole.

Il mio interesse per una comprensione più ampia mi ha portato a conoscere nel 2015 Dona Holleman, una figura straordinaria e allieva prediletta di B.K.S. Iyengar sin dal 1964. Dona rappresenta la connessione diretta con la tradizione di insegnamento “one to one” che caratterizzava lo Yoga in India. Attraverso il suo metodo, ho trovato risposte a molte delle mie domande, arricchendo la mia pratica con nuovi significati.

Differenze tra il Metodo Iyengar e il Metodo Centered Yoga di Dona Holleman

Confrontando le due metodologie, ho individuato alcune differenze significative basate sulla mia esperienza personale. Entrambi i metodi sono profondamente rigorosi e validi, ma offrono approcci complementari che soddisfano diverse esigenze.

  1. Stabilità e Fluidità:
    • Metodo Iyengar: Si concentra su una stabilità statica, supportata dall’uso di attrezzi per facilitare e approfondire le posizioni. Questo approccio è particolarmente benefico per la mente, ma potrebbe risultare meno fluido.
    • Metodo Holleman: Predilige una stabilità dinamica, integrando il respiro e il lavoro sul diaframma e il core, offrendo un approccio più fluido ma con minore enfasi sulla staticità.
  2. Uso degli Attrezzi:
    • Metodo Iyengar: Gli attrezzi sono fondamentali per facilitare le asana, includendo tappetini, cinture, sedie e altro.
    • Metodo Holleman: Gli attrezzi si utilizzano in maniera più ridotta e possono servire anche per “disturbare” la pratica, spingendo il praticante a esplorare nuovi limiti.
  3. Occhi Aperti o Chiusi:
    • Metodo Iyengar: Le posizioni si eseguono principalmente con gli occhi aperti, mantenendo un forte focus esterno.
    • Metodo Holleman: Integra l’uso degli occhi chiusi per favorire una connessione più profonda con il cervello posteriore.
  4. Bandha e Respiro:
    • Metodo Iyengar: L’attivazione dei bandha (come mula e udiyana bandha) avviene indirettamente durante la pratica, senza uno studio approfondito.
    • Metodo Holleman: I bandha sono parte integrante di ogni asana, con un’attenzione specifica alla respirazione (Mula Bandha Breathing) e alla connessione tra corpo e mente.
  5. Muscoli e Fascia:
    • Metodo Iyengar: Focalizzato sui muscoli predominanti, il metodo tende a richiedere uno sforzo muscolare maggiore.
    • Metodo Holleman: Si concentra sulla fascia e sul tessuto connettivo, promuovendo una pratica che combina consapevolezza e minore sforzo muscolare.
  6. Rigore ed Energia:
    • Metodo Iyengar: Approccio preciso e rigoroso, ma talvolta caratterizzato da un’eccessiva rigidità.
    • Metodo Holleman: Ugualmente rigoroso, ma bilanciato da un’energia più morbida e attenta alla dimensione interiore.
  7. Preparazioni Propedeutiche:
    • Metodo Iyengar: Enfasi sulle preparazioni alla posizione finale, con un uso intensivo degli attrezzi.
    • Metodo Holleman: Minor uso di preparazioni, puntando direttamente alla posizione finale per sviluppare l’indipendenza del praticante.
  8. Progresso nella Pratica:
    • Metodo Iyengar: Durante la formazione si praticano solo le posizioni di base, con una progressione lenta e strutturata.
    • Metodo Holleman: Fin dall’inizio si praticano un numero maggiore di posizioni, favorendo un apprendimento più ampio.

Conclusione

La mia esperienza con entrambi i metodi ha arricchito la mia comprensione dello Yoga. Credo fermamente che ogni percorso abbia un valore unico e che la chiave sia mantenere una mente aperta e curiosa. Nel mio insegnamento, incoraggio gli allievi a farsi domande e a esplorare con consapevolezza, poiché il viaggio interiore è il più straordinario che si possa intraprendere.

“Il viaggio interiore è il più bel viaggio che un essere umano possa fare. Amo viaggiare dentro di me, scoprire i miei deserti e le mie immensità. Amo esplorare le mie grotte, appoggiare i piedi sulle mie terre sconosciute, volare nei miei cieli, abbracciare il mio sole e guardare in faccia la mia notte.”

Antonia Insogna

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